Il giorno lungo un mare, la notte un’ora,
Nonostante ció non vedo mai il Sole.
Devo sempre fare ció che altri vuole,
Mi domando per quanto tempo ancora.
Tartassato con domande e richieste e lamenti,
Tormentato da padroni, dai loro problemi
Che cadono a terra, si trasformano in vermi
Per strisciare mordendo la polvere coi denti.
Pensavo di essere meglio, fortunato e bravo,
Eppure eccomi qua, a inizio di vita
A contare le mie sfortune sulle dita
Come ho visto fare ai miei: dentro me pregavo
Per non dover soffrire i medesimi torti,
Malgrado ciò oggi noto dei parallelismi
Nella memoria lunga e costellata di sismi,
Di inverni lunghi e giorni troppo corti.
April 2017