Un’altra notte al freddo, un’altra notte insonne,
Un’altra notte buia come altre mille notti.
Un’altra notte spenta, giace sulle colonne
Di una vita marcia riflessa in specchi rotti.
Basterebbe uno stagno per specchiarmici dentro
Ma non basta una vita per comprendermi a fondo,
Far pace con me stesso: vivo sull’epicentro
Di questo terremoto che scuote il mio mondo.
E a forza di saltare, ho appreso anche quest’arte:
Stare in bilico senza ganci o sicurezze.
Mi concentro sui passi, senza guardare in parte:
Destino paraocchi, cucito con le pezze.
November 2013