Cianuro

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Che silenzio che ho intorno, come preme sulle tempie!
Com’è amaro e doloroso quando l’anima riempie!
Come odio ascoltare soltanto il mio cuore,
Mentre vorrebbe bruciare tra le fiamme dell’ardore.

 

Ma costretto alla croce io fatico a salire,
Immerso nella nebbia io non posso che patire.
Tutto il peso del fardello appoggiato su una spalla,
Mentre l’altra vorrebbe solo tramutarsi in ala.

 

Per volare e volare fino al cielo più azzurro,
Scappando da questo posto che profuma di cianuro.
Che m’intossica ogni giorno, che mi leva il fiato,
Che mi fa sentire in gabbia nel deserto desolato.

 

Arido, crudo deserto, senza acqua, senza vento,
Non fa che amplificare il dolore ch’io sento.
Non fa altro che marciare sul mio mondo razziato,
Rubando anche l’aria al mio cuore depredato.

 

Quale infamia disumana ha permesso tutto questo?
Da quale sorte crudele ho subito questo gesto?
La malaugurata vita mi impone il sorriso,
Dopo avermi tolto i denti e dopo avermi ucciso.

August 2013

 

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