Scorre l’acqua sotto al ponte ultimo.
Io, seduto, la guardo passare:
Mi chiedo come si possa nuotare
In un così fiume sporco e infimo.
Trascina via case e spazzatura,
Annega bambini, uomini e donne.
Annego nei pensieri dell’insonne
Mentre dall’alto ammiro l’arsura.
Il cuore si stringe, il cuore balza,
Il mio petto con vigore preme.
Il mio animo di passione freme:
Un orrore sui timpani rimbalza.
Quotidiano il fuoco delle acque nere
Che purifica il mondo dal dolore.
Uccide l’amore, l’odio e il fervore;
Concede mai parole lusinghiere.
Braccia tese al cielo che bramano aria,
Vorrebbero afferrarla con le mani
Per, dolenti, aver presenti vani
In un’esistenza penitenziaria.
Ma purtroppo non posso fare niente.
Posso pregare, posso disperare;
Queste anime non posso consolare.
Io sono umano e sono impotente.
October 2014