Un quarto di secolo

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Sulle spalle, un quarto di secolo;
Ti si legge sulla pelle, in faccia.
Le piccole rughe sono la traccia,
Di serate e alcol sono simbolo.

 

Nulla del passato è da rimpiangere,
Indelebili i ricordi più belli
Di quell’età giovane dei ribelli.
Forse tutto quanto è da ripetere.

 

Però arriva un tempo quando il tempo
Sgorga inesorabilmente, fermenta.
E la rapida ascesa, ora lenta,
Confronta un certo logoramento.

 

Confronta certe domande esitanti
A cui si è tardato a dare risposta.
Ora ti rincorrono senza sosta:
Gli anni iniziano a diventare tanti.

 

Mio padre a questi anni aveva me,
Mentre io sono perso nel mondo.
Io annego nel dubbio più profondo,
Mia madre era già sposata da tre.

 

Ma tutto è così grande, fa paura
E non c’è nulla di bianco o nero.
Nemmeno sai con chi essere sincero
E non vedi della tragedia cura.

 

Ma è il naturale processo umano;
Inoltrarsi negli anni, invecchiare.
Ogni attimo bisogna assaporare
Della vita, e mai andarci piano.

May 2015

 

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