Autoritratto

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Il dottore della peste è un animale vivo,
Ha un grande dolore, di felicità è privo.
Si trascina sulla Terra per cercare un sorriso:
Sollievo, perché tardi? Perché non m’irradi il viso?

 

Perseverando nel buio sono diventato orbo,
Per una talpa la vista è poco meno d’un morbo.
In caverne infinite m’inabisso ogni giorno
E non trovo un motivo per cercare il ritorno:

 

Buio per buio al buio, luce per luce alla luce,
Nella vita, il baratto è la legge che conduce.
Il dottore della peste è un povero mercante
Ch’è rimasto senza merce e non ha oro sonante.

March 2014

 

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