Inno all’Arte

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Sei mia madre, mio padre, sei tutto ciò che sono,
Sei tutti, uomini e donne, sei tutto il grande mondo.
Tu sei la rabbia, l’allegria, tristezza e perdono,
Tu sei la vita e la morte, l’amor che tocca il fondo.

 

Uccidi chi è vivo, dai vita al corpo morente,
Dai ali grandi e imponenti ai poveri e storpi,
Tu sei velenosa come la morsa di un serpente
E i piedi ch’eran dritti, grazie a te ora son storti.

 

Grazie a te molti hanno amato, altrettanti odiato,
Ancora più hanno ucciso, se stessi o i loro amanti,
Molti ancora han gioito, altri ancora annegato
La sofferenza nel pianto e nei loro neri canti.

 

Quanti che t’hanno insultata e quanti t’hanno adorata,
Ascolti sempre i lamenti, le loro grida stridenti.
Tu con pazienza infinita, con la testa coronata
Dai solo cura e tormento agli eterni malcontenti.

 

Da quando è bipede l’uomo esisti incessante
E al cuore ti aggrappi con le zanne affilate.
Dando emozioni forti, ma con ritmo incostante,
E spingendo verso l’alto le nostre menti alate.

2013

 

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