Prendimi la mano, portami in alto,
Fammi scordare che al mondo c’è di altro.
Prendimi la gamba, portami in basso,
Fammi vedere come fare questo passo.
Su un aeroplano, da molto in alto,
Mille persone son formiche in risalto.
Mille persone, mille problemi,
Ma da qua sopra pur correndo, sono fermi.
Piccolo il mondo, piccolo l’uomo,
Descritto tutto in cento pagine di tomo:
Così impotente, così fugace,
Tutta una vita senza mai darsi la pace.
Di fretta e di passaggio, restiamo passeggeri
Dei treni che abbiamo perso, m’avevamo preso ieri.
Resta in memoria chi, più passeggero di noi
Si è ammalato della vita, ora giace tra di voi.
Giace con la conoscenza, con l’inizio e con la fine;
Siede sopra l’infinito e le passioni divine.
Fate sì che abbia pace, voi che conoscete tanto;
E che venga sollevato chi per lui ha già pianto.
Un nuovo giorno sorge, con l’amaro di ieri;
La parola rimasta definirà tu chi eri.
Il diario scritto dentro al cuore degli amici
Sarà letto ancora con lacrime felici.
Si vivrà in eterno, si vivrà per sempre
Si vivrà quando verremo a qualcuno in mente.
Voi che non siete ora, però che siete stati,
Rimarrete come prima, sempre ugualmente amati.
Persone piccole, dentro un piccolo mondo
Non vedono la superficie, nemmeno il fondo.
Da un aeroplano, da molto in alto,
Palazzi ambiziosi sembrano grumi di malto.
January 2017