Siamo ricchi… per il Fisco. Equitalia bussa all’uscio.
Vengono e prendono tutto, e ti lasciano in strada.
Lo Stato non ha coscienza, volentieri ti degrada.
Lasciami almeno il pane! Lasciami il mio guscio…
“Finanziere, mente angusta, che notizie? Qual buon vento?”
“Hm, buongiorno, cittadino. Hm, mi manda Equitalia.
Hm, rappresento lo Stato, e lo Stato, e l’Italia.
Questa terra ora è mia! E il legno! E il cemento!”
“Debole forza d’ordine senz’ordinari valori,
Entri nella mia casa che a fatica ho costruito
E ti proclami padrone sulla mano e sul dito
Che hanno sudato anni per pagar voi mentitori.”
“Hm, beh ecco, cittadino, che non è in mio potere
Decidere queste cose e cacciare voi fuori,
Però mi c’hanno mandato. Anche noi abbiamo cuori
E noi non ci rallegriamo a rubarvi il podere.
Però la legge è legge, e anche se è corrotta
Essa andrà rispettata, con le buone o le cattive!
Mi dispiace, cittadino, queste son le direttive.”
“Mentre tu hai un cuore e morale ininterrotta,
Io qui faccio la fame per pagare a voi i dazi:
Il focatico, animali! Devo pagare un diritto!
E il maledetto fodro, quando nemmeno sto ritto!
Basta ingrassare porci che da sempre sono sazi!”
“Lei oppone resistenza, La prego di non lottare,
Sennò aggrava le accuse e chiamiamo i sociali
Che Le prendono le figlie e le impronte digitali.”
“No, le figlie no, La prego. Mi potete ammazzare,
Ma non toccate le figlie, che non ho nulla al mondo
Se prendete pure loro. M’avete rubato tutto!
Che siate maledetti se porteranno il lutto
Perché voi m’avete ucciso, per colpa vostra sprofondo.”
“Stia tranquillo che tanto le figlie andranno comunque.
Padre di famiglia senza un lavoro e senza casa:
Che futuro hanno loro in una casa evasa?
Non ne hanno proprio alcuno. Giungiamo quindi al dunque,
Noi ora prendiamo tutto, Lei ha tempo due mesi,
E quando ritorneremo, se non riesce a pagare,
Ci si spezza il cuore, ma La dovremo sfrattare.
Lei sarà un senzatetto, evitiamo malintesi.
E le figlie, pure loro, dovremo portarle via.
Se ne occuperà lo Stato, che avrà cura di loro
E Lei non potrà vederle tranne che attraverso un foro.”
Grida il povero padre: “Va’ fuori da casa mia!
Va’all’Inferno e non tornare!” e quando lo sbirro è andato,
In preda a furore e rabbia, egli afferra una corda
E ci fa un robusto cappio, e per la giustizia sorda
Corre in piazza, dove ora sta all’albero impiccato.
June 2014