Per le strade della vita vago inesorabilmente.
Mi confronto col passato, col futuro e col presente
E non posso fare a meno di chiedermi il senso
Di questo mio viaggio e del dolore immenso.
Mille sono queste strade e non so quale imboccare.
Una porta all’Inferno, l’altra nel profondo mare;
Una porta sulla riva dell’oceano in tempesta,
L’altra porta all’orizzonte, sopra la più alta cresta.
La mia mente non comprende gli intrighi del destino
E mi abbandono ad esso, e all’ebbrezza del vino.
Volgere il mio sguardo al futuro così incerto
Non fa che spargere sale sul taglio a me inferto.
Quale malattia cieca ha permesso questo calle?
Quale anima perversa può colpire alle spalle
Come l’anima del mondo? È tutto così contorto
Che a volte, addirittura, tanto vale essere morto.
Un torto dietro l’altro, come i passi sulla neve:
Quest’inverno sarà lungo e il tragitto non è breve.
Spine di indifferenza mi faranno sanguinare
Fino a morire in pace, stando solo, a pensare.
February 2014