Quando si cerca soltanto un pretesto per colpire,
Quando sete di violenza domina sopra il cuore,
Quando si vuol dar dolore agli altri per patire
Un poco meno il peso di un macabro umore.
La dita strette in pugno, il cuore stretto in gola,
Il sangue ora è fervente, ribolle per la rabbia.
Serrati i pochi denti, solo la saliva cola
Fuori dalla bocca come fuori dalla nera gabbia.
Gli occhi sono sbarrati, il respiro martellante,
Esternano il rogo che tratteniamo all’interno.
Tutta quella tristezza e la tensione dominante
Portano in mezzo a noi un inverno più ch’eterno.
Chi con le urla acute e chi invece col pianto,
Chi con il cuore gonfio e con le vene ingrossate,
Ringhia selvaggio e turbato dell’angoscia il dolce canto
Affinché esterni quelle emozioni ingessate.
È il primo sciagurato a subirne l’ironia
E senza averne colpa si ritrova malmenato.
È il primo sciagurato a subirne la follia
Di quella rabbia umana di un cuore fomentato.
2013