Inno all’Autodistruzione

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Autodistruttivo è il desiderio umano
Ch’è incastrato nel profondo più profondo del cuore,
Qualunque cosa si faccia è sempre comunque invano
Liberarsi dalla rabbia, liberarsi dal dolore.

 

Da soli ci flagelliamo, per volere del soffrire,
Il dolore attraverso le ferite sgorga fuori.
Da soli ci flagelliamo per volere del punire,
La rabbia schiaccia il nostro, in mezzo a mille cuori.

 

Ma è tutto sempre invano, il desiderio persiste,
Ci martella con la sua martellante, acuta voce,
Con le unghie affilate nella nostra pelle insiste
E da soli c’inchiodiamo alla nostra stessa croce.

 

Il cilicio che portiamo sotto le vesti pulite
Lacera la nostra pelle sia giorno, sia notte.
Con le punte di metallo, che ormai sono incarnite,
Si fa varco nella carne fino alle ossa rotte.

 

È il male della vita che volenti o nolenti
Si aggrappa agli occhi, ci fa volgere lo sguardo
Verso il cielo infinito, poi verso i quattro venti,
Verso l’uomo affamato di malattia e ritardo.

2013

 

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